5 startup del programma di Accelerazione premiate da una giuria di investitori

5 startup del programma di Accelerazione premiate da una giuria di investitori

In occasione del primo Demo Day della CC1

Lo scorso venerdì 25 ottobre si è svolto presso l’Università di Verona il primo Demo Day della Cross-Cutting Activity 1 (CC1) del Consorzio iNEST. Delle 11 startup presentate, sviluppate con il programma di Accelerazione della CC1, 5 sono state premiate da una giuria di investitori, composta da Augusto Coppola di Cloud Accelerator, Alvise Bonivento di Indaco Venture Partners Sgr, Arianna Tibuzzi di Obloo Ventures, Michele Marcaccio di FNDX in rappresentanza di Gellify, Tommaso Maschera di Plug and Play, Alessandro Nitti di CIV (Compagnia per l’Innovazione e i Valori) ed Enrico Filì di CDP Venture Capital SGR.

Per le startup si apre ora la fase di fundraising, nella quale cercheranno di ottenere il maggiore supporto possibile da parte di investitori e aziende in vista dell’uscita sul mercato. Proprio Augusto Coppola, uno dei giudici, in occasione di un keynote speech sul dialogo tra startup e imprese in Italia, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra queste realtà imprenditoriali e le imprese: “Non sono le aziende a fare innovazione, ma le startup. Far collaborare il mondo dell’industria con quello dell’innovazione è un vantaggio per tutti: è essenziale fare sistema.”

Il team di SINDREL, composto da Audrey Franceschi Biagioni e Anna Giulia Servili, riceve il primo premio dai Prof. Carlo Bagnoli (UniVE) e Marco Cristani (UniVR).

I team premiati

SINDREL, team della SISSA che si è classificato al primo posto per il premio di miglior startup del programma, ha progettato un dispositivo medico che mira al miglioramento del benessere dei pazienti, in particolare coloro che soffrono di malattie croniche. Questa tecnologia permette di personalizzare la terapia farmacologica, e in particolare il processo di somministrazione dei farmaci, sulla base delle esigenze del paziente: il dispositivo consente infatti un rilascio programmabile e preciso dei farmaci, che ne aumenta l’efficacia e riduce al minimo il rischio di dosaggi errati.

Sniff-nano, della startup SISSA CyNexo Srl, si è classificata al secondo posto per il premio di miglior startup del programma grazie a un dispositivo per lo screening precoce delle malattie neurodegenerative attraverso la stimolazione dell’olfatto, la cui perdita è uno dei primi segnali di queste patologie. Il dispositivo offre un metodo accessibile e preciso per la diagnosi, superando le limitazioni degli attuali test manuali, costosi e soggetti a errori. In questo modo, Sniff-Nano migliorerà l’accesso ai servizi sanitari e faciliterà diagnosi tempestive.

Discovera, dell’Università di Verona, si è classificata al terzo posto per il premio di miglior startup del programma; il suo team sta realizzando una piattaforma innovativa per progettare e simulare i farmaci tramite l’intelligenza artificiale. Questa tecnologia risolvere il problema della comprensione limitata del meccanismo d’azione dei farmaci, che porta molti candidati promettenti a fallire durante i test clinici. Il progetto principale si concentra sullo sviluppo di una soluzione contraccettiva maschile non invasiva. 

rehub, startup di Iuav che ha ricevuto da Gellify il premio per il miglior dispositivo, ha sede a Murano che dà nuovo valore agli scarti di vetro non riciclabili, trasformandoli in una pasta lavorabile a temperatura con cui produrre un’ampia gamma di nuove soluzioni per il mondo dell’architettura e del design. Si tratta di prodotti monomaterici e interamente realizzati con materia prima seconda (privi di plastiche o resine), seguendo i principi dell’economia circolare.

BBSoF (Beyond Biomechanics Sport on Field) è dell’Università di Padova e ha ricevuto da Plug and Play il premio per il miglior potenziale internazionale. BBSoF propone un approccio innovativo nella prevenzione degli infortuni, ossia l’impiego di un sistema di analisi biomeccanica real-time supportato dall’IA. L’obiettivo è fornire supporto a squadre professioniste, preparatori atletici e fisioterapisti nella creazione di allenamenti personalizzati, riducendo il rischio di infortuni e migliorando le prestazioni degli atleti.

Gli altri progetti presentati

Argo, startup di Iuav, ha sviluppato un dispositivo vibrante progettato per migliorare l’autonomia e la sicurezza dei nuotatori con disabilità visiva. Questo strumento innovativo emette delle vibrazioni per avvisare i nuotatori della presenza del bordo vasca e dei galleggianti, facilitando un nuoto più autonomo e sicuro. Può essere utilizzato non solo da sportivi, ma anche da persone che necessitano di riabilitazione in acqua o da anziani.

Nemo.AI è dell’Università di Trieste e si propone di migliorare sostenibilità ed efficienza delle pratiche di pesca attraverso lo sviluppo di un software basato sull’intelligenza artificiale. Il software prevederà l’abbondanza, la posizione e il valore di mercato delle specie ittiche, ottimizzando l’uso delle risorse marine e contribuendo alla conservazione degli ecosistemi.

Stat4Value, dell’Università di Padova, sta sviluppando una piattaforma software, DataMIND, per l’ottimizzazione dei processi aziendali. DataMIND è predisposta per integrarsi con i sistemi di raccolta dei dati aziendali e aiuta a ridurre i tempi e i costi di ricerca e sviluppo, gestire gli approvvigionamenti nella supply chain e i bisogni futuri dei consumatori.

h4uni di Ca’ Foscari vuole aiutare gli studenti nella ricerca di alloggi in affitto in città universitarie. Gli studenti possono effettuare prenotazioni in maniera rapida e sicura, mentre i proprietari possono usare la piattaforma in autonomia oppure affidarsi alla gestione completa di SoloStudenti, partner della startup con hub fisici in tutta Italia.

FEP (Finding Emerging Pathogens) dell’Università di Trento punta all’identificazione di patogeni all’interno dei reflui tramite un servizio completo di campionamento ed estrazione del materiale genetico delle sostanze contenute al loro interno. In questo modo, FEP contribuirà a combattere la pandemia silenziosa dei batteri resistenti agli antibiotici e a sorvegliare patogeni virali come influenza, malattie trasmesse da zecche e zanzare e zoonosi quali il Covid-19.

Renuvait Srl, startup dell’Università di Verona, è al lavoro su una piattaforma che scherma i composti biologicamente attivi, in modo da risolvere i loro problemi di stabilità, assorbimento ed efficacia. La piattaforma sfrutta le biomolecole presenti nei prodotti di scarto agroindustriale e porta un’ottimizzazione dei costi in industrie Cosmetiche Nutraceutiche, Farmaceutiche, ma anche nell’Agroindustria.

Già in corso il secondo ciclo della CC1

Quello in via di conclusione è il primo di due cicli della Cross-Cutting Activity 1. Nei prossimi mesi, nuovi progetti imprenditoriali vedranno la luce grazie al Consorzio: il secondo ciclo della CC1 ha già avuto inizio con la fase di scouting. Il Prof. Carlo Bagnoli, Program Leader dell’attività trasversale, ha commentato così l’obiettivo dell’iniziativa: “Questi progetti imprenditoriali puntano a migliorare il benessere delle persone e a favorire lo sviluppo economico sostenibile del Triveneto. L’incubazione di queste realtà è una delle iniziative promosse da iNEST, con l’obiettivo di creare sinergie tra mondo accademico e imprenditoriale e dunque rafforzare l’ecosistema regionale dell’innovazione.”