Gemelli digitali per iNEST

Gemelli digitali per iNEST

Al via il 17 marzo lo Spoke 9 del Consorzio iNEST.

Sviluppare attività di ricerca e agevolare il trasferimento tecnologico nell’area interdisciplinare dei modelli matematici e numerici, del calcolo scientifico e dei gemelli digitali. È questo l’obiettivo dello Spoke 9 del Consorzio iNEST (Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem), finanziato dal programma Next-GenerationEU dell’Unione Europea e inaugurato oggi alla SISSA.

All’evento di presentazione sono intervenuti il Direttore della SISSA Andrea Romanino, Maurizio Maggiore della Direzione Generale Ricerca e Innovazione della Commissione Europea, Clean Planet Directorate, l’Assessore regionale al lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, Angelo Montanari e Luca Fabbri, rispettivamente Direttore scientifico e Direttore generale di iNEST.

I gemelli digitali e lo Spoke 9

“I gemelli digitali rappresentano già oggi uno strumento potente per la manutenzione predittiva e non solo la progettazione in industria”, spiega Gianluigi Rozza, professore di analisi numerica e referente dello Spoke guidato dalla SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. “Non sono altro che repliche virtuali di prodotti o processi, che grazie al calcolo, alla scienza dei dati, ai modelli e all’intelligenza artificiale integrano funzioni molto complesse permettendo un’evoluzione continua verso l’ottimizzazione di un prodotto e processo. Possono anche rappresentare importanti potenzialità in ambito ambientale, infrastrutturale e medico: iNEST si occuperà di questo”.

Guidato dalla SISSA, lo Spoke 9 si propone di fornire supporto analitico, metodologico e numerico/quantitativo a tutto l’ecosistema iNEST tramite lo sviluppo di approcci innovativi. Questo grazie alla collaborazione con Università di Trieste, Università di Padova e Istituto Nazionale di Oceanografia e di
Geofisica Sperimentale – OGS.

iNEST: Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem

Sostenuto dal PNRR con 110 milioni di euro, iNEST è tra i progetti di ricerca finanziati dall’Unione Europea nell’ambito del programma NextGenerationEU.

L’ecosistema iNEST, che ha nell’Università di Padova il fondatore proponente, è stato costituito per potenziare ed estendere rapidamente i benefici delle tecnologie digitali alle aree di specializzazione chiave del Nordest: i settori industriale-manifatturiero, agricoltura, mare, montagna, edilizia, turismo, cultura, salute e cibo. Riunisce 24 partner tra cui tutte le università del Nord Est, enti pubblici di ricerca, realtà pubbliche e private altamente qualificate, ed è strutturato in un elemento centrale (hub) operativo a Padova con compiti di gestione e coordinamento, e nove nodi (Spoke), distribuiti nel territorio del Nordest, dove sono localizzate le attività di ricerca che coinvolgono a loro volta vari soggetti affiliati attraverso accordi specifici.

Nel progetto di ricerca iNEST giocano un ruolo rilevante la SISSA, l’Università degli Studi di Trieste e Università degli Studi di Udine con 3 nodi in Friuli Venezia-Giulia, di cui 2 a Trieste. Oltre alle attività di ricerca industriale e applicata, tra gli obiettivi orizzontali generali di iNEST figurano la creazione di una rete di laboratori congiunti tra università, enti di ricerca e aziende, lo sviluppo di specifici programmi di formazione, a partire dagli ITS fino a progetti di formazione permanente, la costruzione di un programma per supportare la nascita e sviluppo di start-up e spin off e la realizzazione di iniziative per il coinvolgimento della cittadinanza e della società nei processi di innovazione.

Oltre iNEST

La SISSA, oltre a essere tra i soci fondatori del consorzio e coordinatrice dello Spoke 9, collaborerà con università, aziende e realtà di innovazione per la realizzazione di attività di ricerca su diversi temi dell’innovazione tecnologica, che porteranno allo sviluppo di gemelli digitali dimostrativi non solo in ambito industriale, dove è attiva una proficua collaborazione con SMACT, centro di competenza per l’industria 4.0 del Triveneto, attraverso il laboratorio congiunto Odyssea per i gemelli digitali industriali con Wartsila, Electrolux e Danieli Automation, ma anche in ambito ambientale, infrastrutturale e biomedicale,
anche grazie alle azioni congiunte in atto con gli altri spoke, e altre iniziative e progetti sul territorio, quali, ad esempio, il progetto MIT FVG finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia dal 2017 tra le università della regione e il Massachusetts Institute of Technology.